La Storia
I ritrovamenti sul colle San’Elia (XI-X secolo a.C.) e la cinta urbica in opera poligonale (Vi-I sec. a.C.) testimoniamo la vitalità del centro ancor prima della conquista da parte dei Romani. Colonia dal 241 a. C. e municipium nel 90 a.C.; Spoletium crebbe e si arricchì durante tutto il periodo repubblicano e imperiale.
Notevoli edifici sia civili che religiosi ne testimoniano la floridezza: la casa romana dell’inizio del I secolo d. C., l’anfiteatro, in futuro oggetto di un impegnativo recupero, il teatro, il ponte Sanguinario, l’arco di Druso, i resti del tempio nell’area del foro (attuale piazza del mercato).
Il capitolo delle invasioni e delle guerre barbariche si concluse per Spoleto con la sua elezione nel 576 a capitale del Ducato longobardo che, passato poi a dinastie franche e tedesche, si mantenne florido e indipendente fino al XII secolo. Testimonianze di epoca longobarda sono state recentemente scoperte a Palazzo Mauri (mosaico del Vi sec.) e a Palazzo Pianciani (mosaico del VII sec.).
Nel 1155 la Città, già libero Comune venne distrutta da Federico Barbarossa. La successiva resa dell’ultimo duca spoletino determinò un ulteriore perdita d’importanza della città e il suo definitivo assoggettamento al potere dello stato della chiesa.
Dall’inesorabile clima di decadenza politica dei secoli successivi, pur animato da alterni episodi di ribellione e sottomissione, la città sembrò riscattarsi soltanto in seguito all’occupazione francese (1809-1815) con l’elezione a capoluogo del Dipartimento del Trasimeno.
Definitivamente declassata dopo l’unità d’Italia a favore di Perugia, soltanto dal secondo dopoguerra la città è riuscita a reagire all’abbandono e ad una situazione economica poco favorevole.